Legame di Attaccamento nel bambino
- michelazandomeneghi

- 25 mar 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 28 mar 2020
*Caregiver: figura di riferimento primaria che si prende cura del bambino, a prescindere dal rapporto biologico che li leghi.
La teoria dell’attaccamento è stata formulata per la prima volta da John Bowlby, un pediatra e psicoanalista londinese.
Egli afferma quanto sia importante osservare il comportamento degli umani in un’ottica di interazione individuo-ambiente.
Il comportamento di cura del Caregiver nei confronti del bambino è ritenuto da Bowlby come predeterminato e necessario biologicamente: esso aiuta il soggetto ad affrontare le situazioni critiche potendosi appoggiare ad una figura che dia protezione e sostegno.
Importante per far sì che il bambino instauri questa fiducia nel Caregiver è la cosiddetta sensibilità materna: la capacità del Caregiver di sintonizzarsi con i bisogni del bambino - per esempio saper distinguere un pianto per fame da un pianto per “capriccio” – mettendo in atto risposte che siano quindi adeguate e immediate. “
In questo modo si crea cooperazione e fiducia nella diade Caregiver-bambino.
Bowlby tesse la sua teorizzazione sul Legame di Attaccamento alla figura di riferimento, con le varie componenti: Legame che permette di comprendere i comportamenti del bambino nel mondo, bilanciando la ricerca del Caregiver e l'esplorazione dell'ambiente.
LEGAME DI ATTACCAMENTO = un sistema a base innata che si attiva per garantire il contatto con la figura di riferimento (Caregiver) e che permette al bambino l’esplorazione dell’ambiente.
E' un legame specifico e stabile e viene descritto come “motivazione primaria, ovvero un bisogno fondamentale del bambino, non secondario al soddisfacimento di bisogni alimentari o fisici”.
COMPORTAMENTO DI ATTACCAMENTO = i vari comportamenti che il bambino mette in atto per ottenere o mantenere la prossimità alla figura di riferimento.
Per quanto riguarda il Legame di attaccamento, ci sono alcuni aspetti caratteristici che lo identificano una volta creatosi:
Effetto mantenimento del contatto: caratteristica dell’attaccamento per cui il bambino preferisce mantenere la vicinanza con il Caregiver;
Effetto rifugio sicuro: quando il Caregiver viene percepito come quella figura che rassicura e conforta, per cui il bambino ricercherà proprio lui nei momenti di ansia-paura-tristezza;
Effetto base sicura: se il Caregiver viene percepito come una fonte di sicurezza questo permette al bambino l’esplorazione dell’ambiente, al contrario, se il Caregiver non sembra affidabile, la voglia di esplorazione sarà inibita;
Effetto ansia da separazione: caratteristica che emerge quando il Caregiver si allontana e quindi non è più disponibile a garantire sicurezza al bambino e che si esprime con i comportamenti di protesta alla separazione.
Il Legame di attaccamento del bambino al Caregiver si instaura passando attraverso diverse tappe fondamentali:
0-2 mesi (Fase di Preattaccamento): il bambino instaura legami con più persone e non ha preferenze per una persona nello specifico poiché prevalgono i bisogni biologici su quelli psicologici e quindi è sufficiente che qualcuno colmi queste necessità, indipendentemente da chi;
2-7 mesi: il bambino comincia a distinguere le persone attorno a lui, seleziona la sua “preferita” e comincia a costruire pian piano il legame di attaccamento;
7-8 mesi (Paura dell’Estraneo): il bambino ha instaurato il legame di attaccamento con la figura preferenziale, si sente in pericolo quando è in presenza di altri e attiva i comportamenti di attaccamento per ristabilire il contatto con il Caregiver;
2 anni in su: il rapporto con la figura di riferimento diventa più “sociale” in quanto il bambino allarga il proprio repertorio di capacità comunicative e il Caregiver riceve così più soddisfazione da un rapporto che comincia a diventare reciproco.
Successivamente Mary Ainsworth descrive i due sistemi complementari che contribuiscono a valutare il grado di attaccamento al Caregiver:
Sistema di Attaccamento: che si attiva nelle situazioni pericolose e stressogene e che serve a ristabilire il contatto con il caregiver;
Sistema Esploratorio: che si attiva nelle situazioni di sicurezza e che permette al soggetto di esplorare l’ambiente.
Grazie all’unione di questi due sistemi e all’intensità dei comportamenti messi in atto in entrambi, ella identifica per la prima volta i tre MODELLI DI ATTACCAMENTO NEL BAMBINO:
ATTACCAMENTO INSICURO EVITANTE (Profilo A) = Prevalenza del sistema esploratorio: il soggetto è concentrato sull’esplorazione e sul gioco, non presta molta attenzione alla presenza/assenza del Caregiver e si lascia facilmente coinvolgere dall’estraneo---> In pratica il bambino ha imparato a sopprimere i propri bisogni a causa dell’incapacità del Caregiver di sintonizzarsi alle sue richieste: il Caregiver è funzionale e pratico ma non coinvolto a livello affettivo.
ATTACCAMENTO SICURO (Profilo B) = Giusto bilanciamento tra sistema esploratorio e di attaccamento: in presenza del Caregiver il bambino è in grado di esplorare l’ambiente e si dispera nel momento della separazione ma è facilmente consolabile al ricongiungimento--> In pratica il bambino dimostra fiducia nei confronti del Caregiver che è capace di sintonizzarsi alle richieste del figlio.
ATTACCAMENTO INSICURO AMBIVALENTE (Profilo C) = Prevalenza del sistema di attaccamento: il bambino presenta un forte disagio nei momenti di separazione ed è difficilmente consolabile al ricongiungimento con il Caregiver, non riuscendo a riprendere l’esplorazione--> In pratica il bambino percepisce l’ambiente come potenzialmente pericoloso a causa di un Caregiver molto imprevedibile nelle risposte che si approccia al figlio più per un proprio bisogno che per rispondere alle esigenze del bambino.
Successivamente, negli anni ’80, venne identificato un quarto pattern di attaccamento:
ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO (Profilo D) = Non vi è prevalenza di un sistema perché i comportamenti sono contraddittori: il bambino è disorientato, presenta stereotipie, posture non naturali, immobilità, mescola avvicinamento ed evitamento e non riesce quindi a stabilire una relazione soddisfacente con il Caregiver---> In pratica il bambino ha quasi paura del genitore che alterna bontà e cattiveria, maltrattamenti e amore e che non permette così la costruzione di un legame coerente (spesso questo può derivare da traumi subìti in prima persona dal Caregiver o patologia del Careviger).






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